19_07_2012| MAXI TRUFFA FISCALE E RICICLAGGIO INTERNAZIONALE. LE FIAMME GIALLE ARRESTANO 3 PERSONE

Giovedì, 19 Luglio 2012

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MAXI TRUFFA FISCALE E RICICLAGGIO INTERNAZIONALE. LE FIAMME GIALLE ARRESTANO 3 PERSONE


Le fiamme gialle hanno arrestato tre persone nella notte tra lunedì e martedì, una quarta resta ricercata. Sono 8 i milioni sequestrati nell’ambito dell’operazione dalla Guardia di finanza di Rimini, assieme due immobili, vari autoveicoli e motoveicoli, quote societarie, cassette di sicurezza, polizze assicurative, libretti di deposito presso sei banche. L'ordinanza è stata emessa dal gip del tribunale di Rimini, Stefania Di Rienzo. Agli indagati si contestano a vario titolo i reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, occultamento o distruzione di scritture contabili. In una parola frode.


L’operazione criminosa si avvaleva di tre società di comodo nel settore delle sponsorizzazioni delle gare automobilistiche con sede legale a Coriano e una appositamente costituita nel Delaware, Stati Uniti. Titolare di tutte le società coinvolte nella rete truffaldina lo stesso imprenditore. L’ex pilota (sul quale pende l'accusa di riciclaggio) che si è servito di soggetti di comodo della provincia di Torino e di un italiano residente in Svizzera. Quest’ultimo con il compito di consulente sulle attività di riciclaggio in Svizzera dei proventi illeciti derivanti dal giro di fatture false. Qua e là erano stati reperiti anche prestanome compiacenti, nullatenenti, sui quali trasferire la titolarità delle quote societarie e le connesse responsabilità amministrative e penali.


Dentro la truffa sguazzavano un po’ tutti. Le scuderie automobilistiche recuperavano i soldi per le manifestazioni, anche quelle in nero per i compensi del personale utilizzato per le gare. Gli sponsor a fronte di fatture gonfiate da costi fittizi, pagavano ai team una piccola percentuale dell’importo indicato in fattura. Un pacchetto di “risparmio fiscale”.


Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Gemma Gualdi della Procura della Repubblica di Rimini sono ancora in corso. Ad oggi sono state constatate le annotazioni di fatture false relative ai costi fittizi, per oltre 20 milioni di euro. Adesso ci si concentrerà sulle responsabilità dei clienti delle società dell'imprenditore che a loro volta hanno annotato in contabilità le fatture gonfiate.